La sua denominazione deriva dal greco ed è traducibile come “fiore del vento” (anemos). Stiamo parlando ovviamente dell’anemone, uno dei fiori più amati ed apprezzati in assoluto, ma anche più delicati. La traduzione convoglia già molte delle caratteristiche di questa specie floreale, che è “del vento” perché basta veramente poco a rovinarla e a fargli perdere parte della sua bellezza, ma anche per la vita breve che la contraddistingue.
Nel linguaggio dei fiori gli anemoni difficilmente portano una lieta novella: sono i fiori dell’abbandono, della malattia, della tristezza, e le composizioni di anemone gialle sono il pensiero ideale per qualcuno che è stato poco bene o è appena tornato dall’ospedale.
Si tratta di un fiore delicatissimo, conosciuto ed utilizzato da diversi secoli anche in ambito fitoterapico, ma ugualmente rintracciabile al centro di storie e racconti. Secondo la tradizione cristiana, dalle gocce di sangue cadute dalla croce di Gesù Cristo nacquero degli anemoni rossi.
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