Presepe

Chi ha intenzione di realizzare il presepe, prima di mettersi all’opera deve compiere alcune operazioni preventive di importanza fondamentale. Innanzitutto, è consigliabile chiedersi quanto spazio occuperà la costruzione una volta terminata; quando si sceglie il luogo in cui sorgerà il presepe, bisogna tener conto della presenza di una presa di corrente elettrica, per l’alimentazione delle luci e dell’eventuale motorino per il corso d’acqua. Dopo aver steso un foglio verde sul piano di lavoro, con la carta per il cielo stellato sullo sfondo, si può cominciare a lavorare. Un presepista che intenda realizzare un presepe scenografico deve preoccuparsi della prospettiva: deve, in pratica, riprodurre sulla propria struttura l’effetto prodotto dall’osservazione dei binari ferroviari, che in lontananza sembrano unirsi, quando in realtà restano paralleli. L'altezza dell'orizzonte del presepio dovrà coincidere con quella degli occhi dell'osservatore. Normalmente viene posizionata a ca. 160cm dal pavimento. L'altezza del piano su cui costruire si determina sottraendo dall'altezza della visuale dell'osservatore quella delle statue in primo piano. Per esempio, ... continua

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      prosegui ... , se si dispone di statue alte 15 cm, l’altezza del piano sarà di 145 cm (160-15). Così facendo, si dà la possibilità all’osservatore di guardare negli occhi le statuette in primo piano, ed entrare veramente nel presepio.Il presepe non è altro che la rappresentazione della nascita di Gesù Cristo, la tradizione lo fa risalire a San Francesco D’Assisi che ne ricreò uno seguendo scrupolosamente le indicazione della Bibbia, e utilizzando figure intagliate e animali veri. Oggi ne esistono di due tipi quello vivente, dove la notte della nascita prende vita, con persone che recitano le parti a loro assegnate, e animali veri, e quello più classico che ritroviamo nelle nostre case, composto da statuine il ceramica o gesso.

      Di quello diciamo “casalingo” sicuramente quello più conosciuto è quello napoletano, dove accanto alla tradizione si accosta la contemporaneità infatti ogni anno si creano statuine sempre nuove, riprese dagli eventi successi durante l’anno. Il presepe napoletano ha dei luoghi e personaggi tipici come Benino o Benito, Il vinaio e Cicci Bacco, il pescatore, I due compari, I re magi, il monaco, la zingara, Stefania, la meretrice; i luoghi sono: il mercato, il ponte, il forno, la chiesa con crocifisso, l’osteria, il fiume, il pozzo.

      Tra le tante tradizioni natalizie, sicuramente la più conosciuta e venerata fra i cattolici è la rappresentazione della nascita di Gesù, ovvero il presepe. Questa è un’antica tradizione medievale che con il passare degli anni non è mai cessata. La prima fu fatta nella chiesa di Santa Maria Maggiore a Roma, ma era molto distante dalla nostra concezione di presepe, in quanto lo sfarzo e la ricchezza dei dettagli non erano in relazione alla con la rappresentazione che si fa ai nostri tempi.

      Quasi sicuramente il presepe, o presepio, vero e proprio fu creato da San Francesco D’Assisi, che lo ricreò seguendo passo dopo passo le indicazioni bibliche, utilizzando animali veri e figure intagliate. Al giorno d’oggi non è una novità ricreare la natività con persone e animali veri, magari su di un paesino in montagna rendendo quella notte veramente sacre. Ma il presepe quello più tradizionale non è quello vivente, ma quello che tutti facciamo in casa, magari utilizzando una piccola capanna e delle piccole statuine, inserendo il Bambin Gesù solo dopo la mezzanotte de 24 dicembre.

      Con l’avvicinarsi del Natale nella gente nasce una sfrenata ricerca di nuove idee e novità per poter costruire un presepe o migliorarne l’aspetto con qualche piccolo ritocco a fin di renderlo più “vivo” possibile. Diamo quindi qualche dritta sull’uso dei materiali: per la realizzazione delle case, e delle strutture possiamo usare legno, o anche plastica e vetro. L’idea principale è quella di non appesantire le costruzioni non solo per una questione materiale quanto per una questione semplicemente visiva.

      Infatti troppa caoticità nella disposizione di abitazioni e strutture creerebbe troppa confusione agli occhi di chi lo osserva, perdendo così fascino. E’ importante inoltre l’accuratezza nei dettagli come il muschio che fa da prato, ed è importante anche la distribuzione omogenea delle statuine, percorsi d'acqua, fontane e luci esterne. Poi ogni costruzione deve essere dotata di luci interne, che si accendono con l’alternarsi di giorno e notte.

      Quando arriva Natale, per tanti giunge il momento di mettere mano alla cassetta degli attrezzi, e realizzare il presepe. Le prime operazioni riguardano l’individuazione - tenendo conto della presenza di una presa di corrente – dello spazio da utilizzare; poi si passa alla stesura del foglio verde sul piano da lavoro e del cielo stellato sullo sfondo. Dopo aver posizionato le luci e accartocciato la carta per simulare la presenza di rilievi montuosi, si passa alla sistemazione del paesaggio che animerà il nostro presepe. Un elenco completo dei componenti necessari conterrà, oltre a quanto già menzionato, il muschio, la paglia e gli alberelli per la vegetazione, dei sassolini bianchi per ornare un eventuale corso d’acqua, scaglie di sughero e legno, del nastro adesivo, neve spray, le casette, che possono variare nella dimensione, le statuette dei vari personaggi, la Grotta della Natività con la Sacra Famiglia e i 3 Re Magi, possibilmente in groppa ai cammelli.Tra gli elementi più importanti, che contribuiscono alla realizzazione di un presepe autentico e il più realistico possibile, c’è senza dubbio la vegetazione. Quando si pongono a dimora sul presepe alberelli, siepi e cespugli, bisogna preoccuparsi innanzitutto delle loro dimensioni: gli alberi, ad esempio, devono essere proporzionali alle statuette (come nella vita reale, difficilmente un pastore sarà più alto di un albero). Senza la vegetazione, tuttavia, il presepe darebbe l’impressione di un paesaggio lunare, extraterrestre. Piante, radici, paglia, muschio, foglioline, danno vivacità cromatica al presepe e lo rendono più naturale. La vegetazione per la costruzione presepistica può essere naturale o realizzata a mano: nel primo caso, si possono utilizzare agrifoglio, vischio, muschio, lichene, ma anche lavanda e ginepro (per simulare i cespugli). Esempi di vegetazione artefatta sono invece l’erba ricavata dalla colorazione della segatura, oppure i cipressi realizzati con le spugne.Riguardo al presepe, quelli più belli e rappresentativi sono senz’altro i presepi viventi. Questi vengono allestiti in tutta Italia, seguendo la tradizione tramandataci da uno dei più importanti uomini sia per la razza umana, che per la religione cristiana. San Francesco D’Assisi. Questi è vissutone 1200 ed è stato un religioso che della sua passione per l’altro e l’amore per Dio ne ha fatto uno stile di vita creando l’ordine dei francescani.

      Il suo secondo la tradizione è stato uno dei primi presepi realizzati in base ai passi della Bibbia. Lo fece utilizzando figure intagliate e animali veri. Oggi in tutta Italia esistono centinaia di presepi viventi partendo dalla Sicilia e finendo in Lombardia. Naturalmente sono presepi in cui non ci sono statuine, ma vere persone, credenti che mettono a disposizione la loro parte di giornata per una nobile iniziativa, esistono animali veri, che sono un elemento non meno importante per la tradizione, e poi la rappresentazione viene fatta allo scoccare della mezzanotte.

      Il Natale: quel giorno magico capace di riunire intere famiglie, generazioni , in una casa, attorno ad un caminetto, attorno ad un albero di natale…o anche un presepe! Il presepe natalizio, insieme al pino addobbato è diventato inevitabilmente uno dei principali simboli del Natale. Dietro al presepe si cela una lunghissima tradizione e con il passare degli anni oltre al presepe tradizionale si sono sviluppate tantissime varianti e cambiamenti che contribuiscono a renderlo sempre più bello anche se l’originale ha il suo inestinguibile fascino. Il presepe vivente, il presepe fatto con luci natalizie, il presepe interattivo, sono solo alcune delle varianti dell’originale.

      Gli artisti creatori dei personaggi, si sono poi sbizzarriti a creare addirittura caricature di personaggi famosi come fossero personaggi del presepe. Ed è bello quando la tutta famiglia da il proprio contributo per costruire una piccola città in miniatura, una grotta, e popolarla con statuette all’apparenza senza vita, ma con un grande significato.

      Per chi è attaccato alle tradizioni, non c’è Natale senza presepe. Tra i lavori artigianali più divertenti e belli da realizzare, il presepe è frutto di un’antica tradizione fortemente radicata in Italia. Chi aspira ad una creazione solida e ben costruita dovrà prima pensare ad una progettazione oculata, preferibilmente su carta. La prima operazione da compiere è chiedersi di quanto spazio si ha bisogno, o meglio, quanto dovrà essere grande il lavoro una volta terminato. Nella maggior parte dei casi, le creazioni più elaborate si avvalgono di una sorgente d’acqua: una fontana, un ruscello, un laghetto o una cascata, attivati da un motorino; è indispensabile, dunque, che nei pressi del presepe ci sia una presa di corrente elettrica, raggiungibile con una prolunga efficiente e sicura. Alla presa vanno collegate anche le luci, da posizionare subito dopo aver compiuto il primo passo verso la costruzione del presepe, ovvero la stesura del foglio verde sul piano da lavoro. In Italia, il paese forse più folkloristico dell'Europa, possiamo contare circa duecento rievocazioni viventi della Natività. Tutte si rifanno alla prima sacra rappresentazione, dando il via alla tradizione cristiana del Presepe. Molti dei paesi Italiani, arroccati su speroni rocciosi o adagiati su dolci colline, appaiono da lontano come dei veri e propri presepi. La stessa sensazione la prova chi visita da turista la città di Matera, che infatti guardando i Sassi, viene spontaneo paragonarli ad un enorme Presepe, essendo simili per conformazione del paesaggio ai luoghi nativi di Gesù.

      Non a caso i Sassi di Matera sono stati utilizzati come set cinematografico per film religiosi e questi stessi luoghi, sono stati dichiarati dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, faranno da scenario di encomiabile bellezza e per il più grande Presepe vivente del mondo che avrà luogo il prossimo 29 dicembre, nella suggestiva location degli antichi rioni Sassi, dal nome”Presepe d’Amore nei Sassi”.

      Ogni anno, quando arriva il periodo di Natale, gli amanti del presepe ed appassionati del fai da te, si tuffano alla ricerca di nuove idee, tecnologie ed abbellimenti per migliorare la costruzione dell’anno precedente. Esiste la possibilità di realizzare due tipi di presepe: quello “storico”, in cui si riproducono fedelmente l’ambientazione, i personaggi e gli edifici risalenti all’epoca della nascita di Gesù, e quello “popolare”, dove la Natività è ambientata in luoghi reali o immaginati dal presepista. Nell’uno e nell’altro caso, alla base del lavoro ci sarà un’idea, che è consigliabile riportare su carta prima di imbracciare chiodi e martello: stendere un piccolo progetto – anche a grandi linee - del presepe che si ha in mente, può essere di grande aiuto. Prima di tutto, chi realizza un presepe deve chiedersi di quanto spazio ha bisogno per materializzare la propria idea, ed assicurarsi che nelle vicinanze del tavolo da lavoro ci sia una presa di corrente elettrica. Successivamente, dopo la stesura del foglio verde sul piano, si può cominciare a lavorare.Nascono tutti dalla stessa tradizione: è naturale, quindi, che abbiano in comune le caratteristiche essenziali. Altrettanto naturale è il fatto che alla base di ogni lavorazione presepistica ci sia un’idea, realizzata più o meno diversamente, in base a tanti fattori. A seconda della sua sistemazione, della presenza di alimentazione elettrica, dello spazio occupabile, ogni presepe sviluppa delle peculiarità proprie. In base alla profondità e all’estensione delle scenografie realizzate, per esempio, ogni presepe richiede la propria luce. Bisogna innanzitutto fare attenzione al posizionamento dell’illuminazione: le lucine non vanno mai poste in prossimità di sorgenti d’acqua o di parti infiammabili. Si può scegliere tra diversi tipi di illuminazione: lampade normali ad incandescenza, faretti, lampade alogene, lampade fluorescenti, proiettori. Oppure, si può optare per un’illuminazione generale della scena, che prevede l’utilizzo di più lampade a potenza ridotta, in modo da ottenere una luce omogenea e ben diffusa. In questo caso, è fondamentale evitare ombre nella zona del cielo, magari concentrando sullo sfondo una buona quantità di lampade piccole, mascherandole cosicché non illuminino il piano.Usualmente nel periodo natalizio molti paesi, anche di pochi abitanti, ricreano nei giorni più prossimi al natale, il presepe vivente. Questa tradizione ci è stata tramandata nei secoli e le sue origini, secondo la tradizione, risalgono a San Francesco D’Assisi, che unicamente con figure intagliate e animali veri ricreò per primo, leggendo i passi delle Sacre Scritture, la nascita di Gesù Cristo, ovvero il presepe.

      Ma oltre questa raffigurazione, che ci porta indietro di due millenni, ce ne è una più comune e utilizzata da tutti, ovvero quella di fare il presepe in casa utilizzando delle statuine in ceramica o gesso, magari addobbandolo con luci e certamente mettendo una stella cometa sulla sommità della capanna. In qualsivoglia modo lo si faccia, l’importante è di non perdere mai lo spirito e di non dimenticare mai la sacralità di quel momento, che non è solo una mera tradizione natalizia, ma un richiamo alla compassione e alla morigeratezza dei costumi sociali.

      Sono tanti i simboli racchiusi nella rappresentazione di un presepe, e alcuni di essi provengono dal racconto evangelico. Poi ci sono degli elementi appartenenti ad una iconografia dell’arte sacra: come il mantello azzurro di Maria a simboleggiare il cielo, o il vestiario di Giuseppe dai toni spenti e scuri a simboleggiare l’umiltà.

      Il Bue e L’asinello sono ormai simboli ineccepibili in un presepe, e derivano da un’antica profezia di Isaia: “Il bue ha riconosciuto il suo proprietario e l'asino la greppia del suo padrone'. L’immagine della grotta invece è un simbolo sia mistico che religioso, non solo per noi, ma anche per altri popoli mediorientali; infatti si credeva che anche Mitra, una divinità persiana venerata anche tra i soldati romani, fosse nato in una grotta il 25 dicembre. I Re Magi, invece, derivano dal Vangelo dell'infanzia armeno nel quale è specificato il numero e il nome di questi sapienti orientali: Melkon, Gaspar e Balthasar.

      Tra le più affascinanti ed apprezzate tradizioni italiane, il presepe vanta una storia centenaria e suscita, ogni anno nel periodo natalizio, la voglia di mettersi all’opera e realizzare una piccola ma talvolta incantevole costruzione. Chi decide di realizzare un presepe deve chiedersi innanzitutto la superficie necessaria alla struttura, per capire quanto dovrà essere grande il lavoro finito. Nella maggior parte dei casi, chi fa il presepe non si fa mancare un corso d’acqua: sia esso una fontanina, un piccolo ruscello, un laghetto o una cascata (spesso nelle vicinanze si posiziona anche il pastore pescatore). Quando si calcola lo spazio utilizzabile, è buona norma accertarsi che nei pressi del luogo in cui sorgerà il presepe ci sia una presa della corrente elettrica, per alimentare il motorino che mette in circolo l’acqua, e la serie di lampadine che daranno luce alla costruzione. Quest’ultimo accessorio va posizionato nelle fasi iniziali del lavoro, subito dopo la stesura del foglio verde. Sono in tanti gli appassionati del fai da te ed amanti della tradizione che, ogni anno, quando arriva il Natale, sono pervasi da una frenesia che li spinge a cercare nuove idee per migliorare ed abbellire il presepe realizzato l’anno precedente. Costruire un presepe richiede scrupolo, attenzione ed amore per il lavoro artigianale. Alla base di ogni presepe, grande o piccolo che sia, c’è un’idea, che prima di imbracciare chiodi e martello, è preferibile riportare su un foglio di carta, disegnando gli eventuali vari livelli, o magari riproducendo una visuale dall’alto di quello che sarà il lavoro finito. Non è difficile mettere su una struttura di tre piani: un eventuale bozzetto prevedrebbe, al terzo livello, la disposizione delle montagne; al secondo piano di lavoro avremmo invece i paesaggi, le piante e le statuette più piccole, mentre al primo ci sarebbero la Grotta della Natività, la maggior parte della vegetazione e delle statuette. Più ci si avvicina a questo piano, più è necessario curare il disegno dei particolari.Ogni anno, nel periodo natalizio, tanti appassionati del fai da te, o semplicemente amanti e cultori di una tradizione centenaria, si cimentano nella realizzazione del presepe, cercando idee ed oggetti sempre nuovi. Chi decide di fare il presepe può scegliere tra due tipi di costruzioni: quella del “presepe storico”, nel quale paesaggi, edifici e personaggi rispecchiano fedelmente l’epoca in cui nacque Gesù Cristo, e quella del “presepe popolare”, nel qual caso a far da sfondo alla Natività ci saranno ambienti e luoghi reali o immaginati dall’esecutore. Dopo aver messo nero su bianco, stendendo un bozzetto dell’idea fondamentale, il presepista dovrà chiedersi se affidarsi alla propria abilità solo per la costruzione, oppure cimentarsi anche nella realizzazione dei dettagli. Per esempio, ci si può divertire nella creazione di vegetazione artefatta, riproducendo uno strato erboso servendosi di segatura colorata, ottenere cespugli dalle spugne, oppure maneggiare pennello e tempere e colorare a proprio piacimento edifici e ambienti.Quante sono le tradizioni e gli eventi che usualmente incontriamo a natale? Sicuramente tanti, ma quali veramente appartengono alla tradizione cristiana? Sicuramente uno, e stiamo parlando della rappresentazione della natività di Gesù, il presepe. Certamente non sarà nato dopo poco la nascita del cristianesimo, probabilmente, quasi certamente in tempi più recenti. La tradizione lo vuole ricondurre a San Francesco D’Assisi, che per primo, seguendo i passi della Bibbia, lo ha ricreato in modo speculare, utilizzando figure intagliate nel legno e animali veri per essere quanto più vicino alla perfezione.

      Quale credente durante la notte che precede il natale e subito dopo la mezza notte non ha poggiato il Gesù bambino nella capanna, tra San Giuseppe, la Madonna, e il bue l’asinello. Una tradizione che di certo vivrà in eterno insieme al cristianesimo, che con la sua sacralità e importanza rimarrà per sempre negli annali della storia umana.Via San Gregorio Armeno è il nome della strada del fantastico artigianato presepiale napoletano: il presepe per eccellenza La strada è nota in tutto il mondo e non solo in Italia; è situata nella regione augustale, assume un grandissimo e sproporzionato valore religioso perché luogo della costruzione della prima basilica, dedicata a San Gennaro. La strada per anni ha trattenuto una vitalità che ancora oggi la caratterizza, questo grazie non solo alle strutture, ma soprattutto perché è il vero centro di connessione tra la vera città antica, e le varie arterie che custodiscono la vera essenza di Napoli. La strada percorsa durante i secoli da ogni cittadino napoletano. A queste ed altre ragioni si deve la concentrazione di attività artistiche e commerciali. Era quì il centro artistico culturale ove erano fiorenti nel passato le botteghe di artisti, pittori, scultori, argentieri, intagliatori, doratori che con la loro sapiente arte hanno reso famosi chiese e palazzi che ancora oggi ammiriamoOgni anno, la voglia di imbracciare martello e chiodi e mettersi all’opera, cattura tanti amanti delle tradizioni e appassionati di fai da te. Nel periodo natalizio, in tante case italiane fare il presepe diventa un rito irrinunciabile: c’è chi dice che senza Presepe non sia Natale. In ogni modo, chi pensa che quest’anno sia quello giusto per ornare la casa con questa affascinante costruzione, può avvalersi di qualche consiglio utile, soprattutto riguardante le prime fasi dell’opera. La prima cosa da fare è calcolare lo spazio disponibile, per rendersi conto di quanto sarà grande il lavoro finito; in secondo luogo, bisogna accertarsi che non lontana ci sia una presa della corrente elettrica. La prima operazione tecnica è la stesura di un foglio verde sul piano da lavoro e, sul fondo, la carta per il cielo stellato. Poi si passa all’illuminazione: si posizionano le lucine bianche o colorate che daranno lustro alla struttura. Dopo aver stabilito l’ubicazione della capanna che ospita la Natività, si può passare al posizionamento della carta roccia per la formazione delle montagne. Al termine di queste operazioni basilari, si passa alla fase più divertente: la sistemazione del paesaggio che animerà il nostro presepe.