Frutti tropicali
Se fino a poco tempo fa, uno dei pochi frutti esotici che si potevano trovare di tanto in tanto sulle nostre tavole, potevano essere rappresentato da un ananas o un pompelmo o, al limite, una noce di cocco.
Al giorno d’oggi, numerosi frutti tropicali sono sempre più saliti all’interno delle varie classifiche di preferenza degli italiani, soprattutto, ma anche degli altri popoli europei.
I frutti tropicali possono vantare, oltre ad un gusto davvero particolare, che li distingue nettamente dai frutti di origine mediterranea, caratterizzati da un sapore molto più dolce, anche dal fatto di possedere numerose proprietà benefiche per il corpo umano.
Senza dubbio i frutti tropicali fanno bene ed hanno delle proprietà medicinali da non sottovalutare: inoltre, non bisogna nemmeno dimenticare il fatto che sono anche molto gradevoli al palato.
Tra i frutti esotici più importanti,
... continua Articoli su : Frutti tropicali
prosegui ... , troviamo il pompelmo, l’ananas, la papaia, il kiwi, la noce di cocco, la banana e l’avocado, che provengono dai paesi dal clima tropicale dell’Africa, dall’Asia e dall’America.
Una gran parte dei frutti che troviamo sulle nostre tavole, sono senza dubbio di provenienza mediterranea: la maggior parte dei frutti che mangiamo hanno un sapore molto dolce, come la mela o la pera.
La nostra alimentazione, però, si dovrebbe estendere anche a tutti quei frutti tropicali, come ad esempio il kiwi, la banana, l’ananas e il mango, che potrebbero apportare delle nuove proprietà molto importanti per la nostra salute.
Giusto per fare un esempio, il mango, o meglio le sue foglie, si caratterizzano per essere un antinfiammatorio naturale, dato che esistono diversi sistemi per utilizzarle: si possono riscaldare, ad esempio, ed applicarle direttamente su una contusione, avvertendo fin da subito dei grandi benefici.
Non è solo il mango ad avere queste proprietà medicinali, dato che è la gran parte dei frutti tropicali a poter rappresentare la soluzione ideale in simili casi.
Non dimentichiamo che le proprietà benefiche sull’organismo di avocado, papaia e kiwi, sono senza dubbio da rimarcare.
Fino a poco tempo fa, la sola frutta esotica che si poteva trovare, con fatica, sulle nostre tavole, era senza dubbio rappresentata da qualche pompelmo, un ananas o, nei casi più particolari, anche una noce di cocco.
Adesso, i frutti tropicali stanno avendo, invece, una grande diffusione, soprattutto perché si sono conquistati un posto più alto nelle nostre preferenza.
I frutti tropicali vengono importati direttamente dai luoghi di produzione e si differenziano, nella maggior parte dei casi, per la forma, i colori, tutti vivaci e sgargianti e dei profumi marcatamente aromatici e dei sapori che inebriano facilmente.
In molti casi i frutti tropicali presentano dei nomi davvero impronunciabili e, per quanto riguarda le proprietà nutritive che sono contenute al loro interno, non hanno assolutamente niente da invidiare ai prodotti nostrani.
Tra i frutti tropicali più popolari e conosciuti nel vecchio continente, troviamo sicuramente le banane, il mango, la papaia, il litchi, la noce di cocco e il tamarindo.
I frutti tropicali sono contraddistinti da dei sapori forti e segnatamente aromatici, tipici dei luoghi da cui provengono.
I frutti tropicali, infatti, vengono importati direttamente da quelle zone in cui crescono e si diversificano in base alle forme, strampalate ed originali, ai colori, vivi e sgargianti e ai sapori, come dicevamo prima, che ci mettono davvero pochissimo ad inebriare il nostro palato.
Ovviamente i frutti tropicali hanno raccolto un gran successo solamente negli ultimi tempi, soprattutto perché la loro diffusione è senza dubbio arrivata da un altro livello.
Anche sulle nostre tavole, il discorso rimane lo stesso: fino a pochi anni fa era difficile notare dei frutti tropicali, mentre adesso è tutto cambiato e il mango, la papaia e gli altri frutti tipici di quei luoghi sono molto diffusi.
I frutti tropicali sono quelli che arrivano dai paesi che possono vantare notoriamente un clima tropicale, come ad esempio l’Africa, l’Asia e l’America e, senza dubbio, sono molto buoni!
I frutti tropicali, oltre a rappresentare un’ottima alternativa a quelli che sono abitualmente più presenti sulle nostre tavole, sono considerati anche come delle ottime fonti per le proprietà benefiche che posseggono sull’organismo.
Ad esempio, le foglie del mango rappresentano un antinfiammatorio naturale, ad esempio riscaldandole e applicandole su una contusione, potremo subito godere di ottimi benefici.
Il mango non è ovviamente l’unico frutto tropicale che può vantare proprietà curative.
Ad esempio, altri frutti tropicali molto importanti, sono l’ananas, il cocco, le banane, i kiwi e la papaya.
Anche i semi hanno una buona importanza, per quanto riguarda i frutti tropicali.
Ad esempio, un infuso di semi e corteccia del mango presenta diverse proprietà astringenti, che aiutano a stare un po’ meglio , nel momento in cui si soffre di dolori di stomaco.
Il mango è una di quelle piante che appartengono alla famiglia delle anacardiacea: ha origini indiane ed è coltivato in un gran numero di regioni tropicali.
I frutti tropicali, come si può facilmente intuire anche dal nome, sono quelli la cui provenienza è rappresentata dai Tropici o comunque da dei luoghi che presentano un caratteristico clima tropicale ed esotico, come alcune zone dell’Africa, dell’Asia e dell’America.
Senza dubbio, ci sono molti frutti tropicali che avrete già sentito nominare, come ad esempio, i più famosi, ovvero le banane, il mango, la papaia, l’ananas e la noce di cocco; ce ne sono molti altri, però, che presentano dei nomi molto strani e quasi impossibili da pronunciare, di cui non avete mai sentito parlare né assaggiato, ma che contengono diverse proprietà nutrizionali che fanno molto bene al nostro organismo.
I frutti tropicali si caratterizzano, inoltre, per avere delle forme strane ed originali, oltre che colori sempre vivi e lucenti.
Non possiamo dimenticare questi frutti tropicali, negli ultimi anni, hanno raggiunto un buon livello di diffusione sulle nostre tavole, nemmeno da mettere in confronto alla situazione che si presentava fino a pochi anni fa.
I frutti tropicali sono apprezzati da una gran parte di persone per il semplice fatto che hanno un sapore molto dolce, alternativo e diverso rispetto ai soliti frutti che consumiamo in tavola, perlopiù di provenienza mediterranea.
I frutti tropicali, sono considerati da molte persone come la soluzione ideale per mantenere una linea perfetta e per stare bene.
La maggior parte dei frutti tropicali presenta delle importanti proprietà medicinali, oltre ad essere molto buoni nel momento in cui vengono, ovviamente, mangiati.
Il loro gusto fresco e particolare ci porta subito a pensare a qualcosa di esotico e ci permette di distinguere subito la loro provenienza in confronti ai soliti frutti che mangiamo a tavola, che arrivano dalle terre mediterranee.
I frutti tropicali si caratterizzano per il fatto di poter rappresentare un’ottima alternativa a quelli più famosi che siamo più abituati a consumare a tavola.
Degli esempi di frutti tropicali, possono essere la banana, il kiwi, il cocco e l’ananas.
I frutti tropicali, si caratterizzano, senza dubbio, per un gusto ed un sapore che deriva direttamente da quei luoghi caratterizzati da tradizioni e clima esotici.
Senza dubbio, da questo punto di vista, i frutti tropicali si sviluppano in America, in Africa e in Asia: ovviamente poi vengono importati direttamente dalle zone in cui vengono prodotti.
I frutti tropicali più famosi, sono senza dubbio l’ananas, le banane, l’avocado, il mango, la papaia e la noce di cocco, ma ce ne sono molti altri che presentano dei nomi abbastanza impossibili da pronunciare, ma non, sicuramente, meno buoni.
E’ altrettanto indubbio che, nel corso degli ultimi anni, i frutti tropicali sono stati protagonisti di uno sviluppo notevole, tanto da occupare, attualmente, un posto senza dubbio più importante nelle preferenze dei cibi consumati sulle nostre tavole.
Non bisogna dimenticare, infine, che i frutti tropicali si caratterizzano anche per avere delle determinate e ben specifiche proprietà nutritive, che li rendono davvero importanti nell’alimentazione.
I frutti tropicali appartengono a quella particolare categoria di frutti che si pone sul mercato, come una vera e propria alternativa rispetto a quelli che vengono consumati abitualmente sulle nostre tavole.
A differenze di questi ultimi (che sono dolci e di provenienza mediterranea), i frutti tropicali si distinguono per aver un sapore molto gradevole al palato e particolare, quasi da configurarsi come realmente alternativo.
Non bisogna nemmeno dimenticare che i frutti tropicali costituiscono una risorsa preziosa, per il semplice fatto che contengono delle proprietà benefiche sull’organismo.
I frutti tropicali sono l’ideale, secondo molti esperti e nutrizionisti per stare bene: molte persone consigliano, infatti, di inserirli all’interno dell’alimentazione, in modo tale da poter avere una maggior varietà di sostanze e gusti.
I frutti ideali più famosi sono le banane, il mango, la papaia, il kiwi, le noci di cocco e l’ananas.
Fino a qualche tempo fa, sulle nostre tavole, si potevano trovare pochi frutti tropicali, ed erano esclusivamente delimitati al pompelmo, all’ananas oppure ad una noce di cocco.
Invece, oggigiorno, frutti tropicali più variegati hanno conquistato uno spazio di notevole interesse all’interno delle nostre cucine e sulle nostre tavole, ritagliandosi un posto più importante nel nostro grado di preferenze.
I frutti tropicali che conosciamo di più, sono indubbiamente rappresentati dalle banane, dagli ananas e dalle noci di cocco.
Fino a poco tempo fa, questi erano gli unici frutti tropicali diffusi, ma neanche più di tanto, all’interno del continente europeo.
Da un po’ di anni a questa parte, però. il trend si è abbastanza invertito ed anche altri frutti tropicali hanno invaso, in dosi anche più importanti e considerevoli, le nostre tavole.
Stiamo parlando del mango, della papaia, dell’avocado, del tamarindo, del kiwi e del lime.
Sono tutti frutti che provengono da zone che si caratterizzano per avere un clima tropicale, che ne favorisce la diffusione e lo sviluppo: si tratta di luoghi che fanno parte dell’africa, dell’Asia e delle Americhe.
Ovviamente, bisogna anche sottolineare come il gusto, le forme ed i colori siano davvero particolari ed originali, tanto da permettere agli stessi frutti tropicali di essere ben distinti dai prodotti nostrani, a cui non hanno assolutamente nulla da invidiare, nemmeno sotto il profilo delle proprietà nutritive.
Un mango, un ananas, un tamarindo...che bontà! I frutti tropicali sono sempre più apprezzati e ricercati dai consumatori occidentali che li hanno inseriti a pieno titolo all'interno delle loro diete, sia per la gustosità sia per l'elevato valore nutrizionale che questi frutti vantano. I frutti tropicali, come facile intuire, sono originari delle fasce tropicali e sub-tropicali del pianeta, ma sono esportati in ogni angolo del mondo. Oggi, in Italia, si tenta di coltivare - soprattutto al Sud - qualche esemplare con successi alterni. Certo il mango siciliano non è lo stesso di uno che è importato, ma riesce comunque a soddisfare alcuni requisiti di qualità. Se si pensa che poi alcuni frutti come l'ananas sono diventati addirittura tradizionali, allora si può intendere lo sforzo effettuato per la coltivazione in loco.Che gustosi i frutti tropicali! Succosi, zuccherati, semplicemente buoni e rinfrescanti. I frutti tropicali ormai da anni compongono una parte importante della nostra dieta tanto che in Italia si sta tentando anche di coltivarne alcuni. E' il caso del mango in Sicilia (uno dei pochi casi in cui il frutto è anche commercializzato e non c'è solo l'uso personale) o anche di alcuni altri frutti (tra cui tamarindo e avocado) alle pendici dell'Etna. Tutto questo sforzo è giustificato dall'altissimo valore nutritivo ed energetico dei frutti tropicali che, ad oggi, riescono a soddisfare una domanda proveniente da tutti gli angoli del mondo. E, in Italia, si è arrivati anche a considerare l'ananas una "tradizione" sul tavolo nei cenoni di Natale e Capodanno.I frutti tropicali provengono dalle fasce tropicali e sub-tropicali della terra. Sono frutti che hanno un'enorme domanda in giro per il mondo, sono così richiesti che anche in Europa si è cominciato a tentarne la coltivazione, per ora con risultati discreti. In Italia, ad esempio, solo la coltivazione di mango in Sicilia è degna di nota, per il resto chi prova a coltivare un frutto tropicale lo fa principalmente per uso personale. Senza dimenticare che le condizioni climatiche sono buone per questo scopo soltanto al Sud, mentre al Nord c'è bisogno solo di serre per ottenere una buona fruttificazione. In ogni caso, la bontà di questi frutti, sempre di più elementi presenti all'interno della nostra dieta e della nostra cucina, ripagano ampiamente degli sforzi effettuati.Una festa per il palato, una buona iniezione di vitamine per l'organismo. Consumare frutti tropicali non presenta controindicazioni dal punto di vista della salute e si aggiunge poi un piacere nel gusto che ha pochi eguali nel mondo della frutta. I frutti tropicali, che come facile intuire sono quelli che provengono dalle zone tropicali e sub-tropicali del pianeta, hanno acquisito sempre maggior rilevanza all'interno della nostra dieta e nella cucina occidentale. Oggi, addirittura, in Italia l'ananas (probabilmente il frutto tropicale più famoso al mondo) è ritenuto un cibo tradizionale per le cene di Natale e Capodanno. Questo successo ha poi spinto la coltivazione di frutti tropicali anche in Italia, per ora comunque senza un grosso successo.Che gustosi sono i frutti tropicali! E che salubri! Insomma, non c'è davvero alcun motivo per rinunciare a questi cibi provenienti dalle fasce tropicali e sub-tropicali della Terra e che sono tra i più richiesti in ogni angolo del globo. In Europa, specialmente nelle zone mediterranee più a sud, si sta tentando anche, con esiti alterni, la coltivazione in loco di molti di questi frutti. Per ora sono coltivati più per uso personale che per scopi commerciali, ma ad esempio il mango coltivato in Sicilia riesce ad acquisire sempre maggiori consensi. In ogni modo, la varietà di frutti tropicali è davvero sterminata e anno dopo anno si aggiunge sempre un nuovo frutto tropicale alla nostra dieta, all'interno della quale ce ne sono già molti di uso comune.Sotto il termine Frutti tropicali vengono raggruppati frutti tipici della fascia tropicale o sub tropicale del globo. In queste zone questi frutti rappresentano importante prodotto da esportazione; in Italia però se ne consumano non molti e quindi non vengono quasi per nulla coltivati nel nostro territorio, anche a causa del clima non ovunque adatto. Frutti però da riscoprire sia per il loro gusto che per il loro valore nutrizionale che per le loro proprietà medicinali. La consumazione nel nostro paese è limitata, se da diverso tempo si consumano ananas e banane sono ancora abbastanza sconosciute altre varietà come avocado, guava, mango, maracuja (soprannominato "frutto della passione") ad esempio. Chi ci si avvicina per curiosità non è però quasi mai deluso e forse bisognerebbe informare e informarsi di più sulle innumerevoli qualità di questi doni della natura.Non bisogna certo recarsi in posti esotici per gustarsi un buon mango o un buon tamarindo. I frutti tropicali sono infatti uno dei cibi più esportati e commercializzati al mondo. Diversi sono i motivi che hanno portato a quest'incredibile successo: ovviamente, per prima cosa c'è il gusto. I frutti tropicali sono dolci, succosi e riescono a rinfrescare l'organismo durante i periodi più torridi dell'anno. C'è poi l'aspetto energetico e salutare che non è da meno: ricchi di zucchero e vitamine, questi frutti sono davvero una manna per il nostro corpo. E così anche in Europa, soprattutto nelle zone più meridionali del Mediterraneo, si sta cercando di coltivare questi frutti, in modo da dimezzare anche i costi di importazione cercando di mantenere intatte le qualità.Per frutti tropicali, come facile immaginare, si intendono quei frutti originari delle fasce tropicali e sub-tropicali del pianeta. Sono definiti anche frutti esotici e da anni, ormai, sono parte integrante della nostra dieta. Alcuni sono addirittura tipici di alcune nostre festività (non è raro ritrovarsi l'ananas a tavola durante il cenone delle vigilie di Natale e Capodanno), altri sono ancora una novità. In Italia è piuttosto diffusa la coltivazione di questi frutti, anche se spesso non vengono commercializzati e se ne fa un uso personale. Ad esempio, è davvero difficile che un banano italiano possa generare frutti grandi come quelli che vengono importati. Ma, d'altro canto, l'alto valore energetico e nutritivo di questi frutti giustifica gli sforzi.Qualche decennio fa era probabilmente impensabile ritenere l'ananas come un cibo tradizionale durante le cene di Natale e Capodanno. Invece, l'incredibile boom degli ultimi anni dei frutti tropicali ha portato anche a questo risultato. Oggi si aggiungono costantemente nuovi frutti a quelli già richiesti massivamente dai consumatori occidentali, e tutti i frutti riescono sempre a risultare gustosi e dalle preziose qualità nutritive. In Italia si sta così tentando di coltivare in loco i frutti tropicali, ma per ora la maggior parte di queste coltivazioni è destinata all'uso personale e raramente alla commercializzazione. E' il caso del mango coltivato in Sicilia che sta riscuotendo sempre maggior successo. Inutile negare che, però, è quasi impossibile ricreare gli stessi standard degli originali.Chi di voi non ha mai provato un frutto tropicale? Gustosi, sugosi, dolci e con quel tocco di esoticità che da sempre ci attrae e ci porta alla ricerca di nuovi gusti soprattutto dal punto di vista culinario. Ovviamente, per frutti tropicali si intendono quelli provenienti dalle fasce tropicali della terra, dalle quali poi partono copiose spedizioni per soddisfare l'enorme domanda che si genera in tutto il mondo. In Italia, poi, l'uso di questi frutti è andato aumentando nel corso dei decenni tanto che alcuni sono ormai di uso comune e, addirittura, tipici di alcune feste. E' il caso dell'ananas che ha un vero e proprio boom di vendite durante il periodo natalizio ed è sempre nei menu dei cenoni. In Italia si tenta una coltivazione ma i risultati, ovviamente, non sono paragonabili agli originali.