Lavori nell' orto
Nella vita di tutti i giorni il tempo per pensare quasi non esiste, il mondo ci regala a stento quello per agire. Inoltre ci han privato anche delle mezze stagioni, si passa sempre da temperature molto calde a climi freddi.
Non siamo più in grado di cogliere le sfumature. Sfumature che però esistono perché negli orti gli agricoltori continuano a darsi i loro tempi, continuano a lavorare seguendo il calendario. Dandosi del tempo per pensare prima di agire. E soprattutto a contraddistinguere il lavoro negli orti c'è anche il tempo del riposo. Uno stesso terreno si lavora fino a raccoglierne anche il frutto più invisibile, ma poi allo stesso terreno si regala un anno di riposo. Questo accade anche nell'agricoltura intensiva, in quella cioè che cerca di produrre il più possibile occupando meno terreni. Perché il terreno costa e l'agricoltura non sempre fa rientrare nelle spese. Nonostante tutti i problemi e tutte le preoccupazioni,
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prosegui ... , nessun coltivatore dimentica mai che esiste il tempo del riposo per il terreno. E secondo noi la qualità dei lavori nel orto dipende proprio da quanto tempo abbia riposato quella zolla di terra. Provare per credere.I lavori nell'orto sono indubbiamente tra i più faticosi, si contende insomma il primato con il lavoro in fabbrica. E' però al primo posto per quanto sia affascinante. Rende gli uomini creatori di un qualcosa chiamato natura, rende gli uomini sensibili a questo miracolo della nascita. Fa capire l'importanza di un singolo fiore o anche di un frutto. Chi lavora i campi sa cosa sta facendo. Ne prende coscienza dal primo minuto, dal primo istante. Suda su quei terreni perché sa che alla fine ne ricaverà un qualcosa che di prezzo non ne ha. Nel medioevo si coltivavano gli orti nei monasteri, secondo tutti gli ordini monastici il lavoro delle mani era molto più costruttivo di quello nelle biblioteche. E soprattutto era il miglior modo per pregare Dio. Molto discutibili su tutto i monaci, ma sicuramente non su questo loro punto di vista.
Avevano imparato a leggere e scrivere prima dei re, eppure a differenza di questi ultimi per non dimenticarsi chi erano e da dove venivano, come promemoria aravano la terra, concimandola con il letame.La salvia è una pianta a portamento cespuglioso, con fusto molto ramificato e foglie picciolate di colore grigio-verde, ricche di oli essenziali che le conferiscono il caratteristico aroma, può crescere facilmente in qualunque orto, terrazza o semplice balcone, basta un continuo drenaggio e una buona esposizione al sole.
Stiamo parlando della salvia che oltre ad essere, di fatto, un antizanzare naturale, è considerata un farmaco naturale ormai da secoli: ha proprietà antisettiche, antiossidante, digestiva, diuretica, antinfiammatoria ecc ecc. Le sue foglie sono ricche di oli essenziali che le conferiscono il caratteristico aroma e sono una vera miniera di principi nutritivi. Vitamine B, C, magnesio, calcio, ferro e chi più ne ha più ne metta. Addirittura può anche essere usato come colluttorio, per le sue propietà antibatteriche. Bastano solo tre foglie, in infusione, al giorno, per avere tutte queste proprietà. Questo è un esempio di lavori nel orto
Tutti i lavori nell'orto iniziano con la concimazione. E il concime preferito da ogni agricoltore è il concime naturale. Si ara il campo e in un secondo momento lo si concima con il letame. Nessun fertilizzante, se si può farne a meno, ma per cortesia, letame. Il letame permette la nascita dei fiori migliori, non è affatto un paradosso, solo la verità. Lavorare nei campi mette in conto anche una grande apertura mentale.
Un agricoltore a modo suo è anche un po' filosofo.
Conosce da cosa ha origine il tutto, sa cosa serve per dar via ad una vera origine. Aspetta che dall'origine si arrivi alla fine e non si stanca di ricominciare da capo. La vita di un seminatore o di un bracciante non è ciclica, anche se lo sembra. E' semplicemente, detta in termini filosofici, una continua riscoperta di un qualcosa che dovremmo già sapere ma che è meglio ricordare. E' una vita fatta di sacrifici e pazienza, ma è una vita che più di qualunque altra porta i suoi frutti.Fin da quando eravamo piccoli e innocenti, ci hanno insegnato che le stagioni in un anno sono quattro. Ci hanno spiegato i moti di rotazione e rivoluzione della terra e noi abbiam cercato di capire da quaggiù le cose di lassù. Crescendo la nostra frase più comune è diventata: “non esistono più le mezze stagioni”..e invece esistono! Anzi, per gli agricoltori l'anno si divide in otto periodi, ognuno formato da due mesi. E' importante il tempo per un agricoltore. Il tempo giusto è l'unico in grado di regalarci il giusto sapore in un qualsiasi prodotto della terra, avuti grazia ai nostri lavori nel orto. Nonostante l'uomo abbia inventato le serre, non esiste un solo agricoltore che preferisca mangiare d'estate i prodotti invernali, anche se magari glieli fanno lavorare. Il settore primario è l'unico settore su cui non si può barare. I sapori della terra, quelli veri e buoni li impariamo a conoscere fin da bambini e una volta conosciuti chi se li scorda più?Sui lavori nell'orto: “Dio nella sua vita ha scritto due libri: uno è la Bibbia, l'altro è il Libro della Natura.”
Molti agricoltori non sono andati a scuola, eppure conoscono questa frase che a suo tempo disse Galileo Galilei. Molti di essi sanno pure che non solo la scienza nasce dai campi, ma dai campi nasce l'arte. Fin dall'inizio dei tempi gli artisti davano vita a nuovi colori grazie alla loro fervida curiosità per i colori dei campi. E molti altri ancora non solo ammiravano i braccianti lavorare per ore ed ore, ma si ricaricavano riscoprendo il lavoro delle mani. A nostro avviso i primi artisti sono proprio gli agricoltori!
Sarà che a qualsiasi frutta e verdura si può abbinare qualsiasi ortaggio, sarà che un campo da lavoro è un po' come un piccolo paradiso, non lo sappiamo con precisione, ma d'altronde questo spetta agli agricoltori, gli unici a sapere la verità, gli unici a saper leggere insieme agli scienziati il secondo libro che Dio ha scrittoUn antico detto parla chiaro: “Il lavoro nobilita l'uomo”. Noi invece vogliamo per una volta aggiungere qualcosa a questo detto: “Il lavoro pensato coi suoi tempi nobilita l'uomo!”. Al giorno d'oggi non esiste più un lavoro che abbia dei tempi giusti. Viviamo in un mondo senza limiti di tempo e di spazio. Fortunatamente i lavori nell'orto ancora impone dei limiti e ha i suoi tempi.
Non esistono le fragole d'autunno (parliamo ovviamente delle fragole che abbiano sapore, non di quelle che hanno anche d'autunno un bell'aspetto).Non esiste che un agricoltore lavori tutta la giornata, perché per lavorare 10 ore nei campi devi riposare le altre 12 ore. Tornando ai lavori più umili, ma al contempo più faticosi, si riscopre il gusto della genuinità. Si riscopre la pazienza che un bravo agricoltore deve avere nell'aspettare che il seme diventi frutto. Di riscopre una nuova era che però ha un gustoso sapore di antico. Sono questi i piaceri che dà il lavoro nell'ortoI lavori nell'orto, per quanto faticosi, ispirano dall'inizio dei secoli pura poesia. D'altronde la parola poesia deriva da un verbo greco che appunto significa “fare”.
Nulla a caso insomma. Chi fa più degli agricoltori? E chi sa meglio degli agricoltori quando è il momento di non fare? Al giorno d'oggi c'è questa brutta abitudine di lavorare il più possibile per guadagnare quanto più si può. Si pecca insomma di avidità. L'uomo è un grande avido. La filosofia del mondo intero è: basta che si guadagna. La teoria che mette invece in pratica oramai solo l'agricoltore è: “ogni cosa a suo tempo”. Sembra un paradosso, ma colui che più lavora in assoluto è proprio l'unica figura al mondo che trova il tempo per riposarsi.
Il lavoro nei campi insomma è solo per i più pazienti, per chi ancora crede in alcuni miracoli della natura, per chi è lungimirante e non ha bisogno di vedere tutto e subito, ma ha la pazienza di aspettare che quel tutto cresca silenziosamente, a mano a mano. L'agricoltore è un uomo che diventa bambino davanti al miracolo di un raccolto.Al giorno d'oggi trovare lavoro è diventato sempre più difficile. C'è solo un'occupazione sempre sicura ma da tutti evitata: il lavoro nei campi.
Certo laurearsi per lavorare nei campi è una prospettiva deludente data la vita di sacrifici dovuta agli studi, ma c'è invece da chiedersi perché tante persone preferiscono rubare invece che i lavori nell'orto. La risposta sembra ovvia: perché è un lavoro pesante. Ma noi crediamo anche perché sia un lavoro di pazienza e al giorno d'oggi nessuno ne ha più.
Nessuno sembra avere più il tempo nemmeno per ammirare il miracolo della natura che da seme trasforma in frutto. Siamo talmente abituati ad avere tutto e subito che solo l'idea di attendere ci terrorizza, figuriamoci attendere qualche mese! Invece è tutto in quell'attesa. Un mondo di gioie nasce da pazienza, attenzioni, cure e attesa! D'altronde il miracolo della nostra vita si è compiuto, si compie e sempre si compierà in nove mesi e questo non dovremmo mai dimenticarlo.Avete problemi di zanzare quando praticate i vostri lavori nell'orto? Anche voi di notte non chiudete occhio per colpa di fastidiosi insetti che vi ronzano nelle orecchie? Qualcuno usa il basilico, da mettere sulla finestra per scacciare gli insetti con l'odore. Ma c'è un rimedio molto più efficace: la salvia.
Pianta a comportamento cespuglioso, può crescere facilmente in qualunque orto, terrazza o semplice balcone, basta un continuo drenaggio e una buona esposizione al sole.
Oltre il fatto di essere un antizanzare naturale, la salvia è considerata un farmaco naturale ormai da secoli: ha proprietà antisettiche, antiossidante, digestiva, diuretica, antinfiammatoria ecc ecc. Le sue foglie sono ricche di oli essenziali che le conferiscono il caratteristico aroma e sono una vera miniera di principi nutritivi. Vitamine B, C, magnesio, calcio, ferro e chi più ne ha più ne metta. Addirittura può anche essere usato come colluttorio, per le sue propietà antibatteriche.
Sembra troppo? Basti pensare all'etimologia della parola salvia, deriva dal latino “saluus”, appunto “salute”.
Lavorare l'orto richiede impegno e molta cura, ma una perfetta gestione dell'orto permette di avere una finestra sulla natura. Le operazioni da compiere per preparare il nostro orto vanno effettuate in autunno o in inverno, eliminando i massi più grossi e qualsiasi altro oggetto esterno attraverso una profonda ed accurata vangatura. Se il terreno appare duro e pesante è possibile aggiungere della sabbia in modo da renderlo più morbido e drenante. Una delle regole da rispettare è annaffiare l'orto nelle prime ore del giorno nel periodo primaverile, così da evitare sbalzi termici alle piante e sprechi d'acqua. Durante il periodo estivo le piante devono essere innaffiate alla sera così che durante la notte possano assorbire al meglio l'acqua.